Superare i propri limiti: la storia di Anni, una donna iraniana, fotografa freelance e viaggiatrice in solitaria

A Lisbona, in ostello, ho incontrato di sfuggita una ragazza bellissima nei bagni in comune del terzo piano in cui avevo il posto letto. Quando l’ho vista stava mettendosi un rossetto dai toni ciliegia. I suoi capelli sono color miele e ha uno sguardo magnetico. Ho pensato subito “Che bella”, non riuscivo a toglierle gli occhi di dosso.

Poche ore dopo l’ho ritrovata nella hall dell’ostello: eravamo entrambe sedute sui divanetti ad aspettare il nostro tour gratuito in giro per la città (se non sai cosa sono i tour gratuiti di Lisbona, leggi l’articolo).

Anni, questa donna bellissima, ha iniziato subito a parlarmi, tempo due minuti, proponendomi di prendere una macchina a noleggio per andare a Sintra il giorno dopo. All’inizio, devo essere sincera, ho pensato che mi stesse parlando a ruota libera e io non riuscivo a tenere il ritmo. Non ci eravamo nemmeno presentate. Io comunque le ho risposto di sì, che ci sarei andata con lei a Sintra, perché no?!

Abbiamo passato la mattinata insieme girando per Lisbona, raccontandoci un po’, esplorando insieme. Alla fine quella macchina per Sintra l’abbiamo sostituita con un treno andata-ritorno per il giorno dopo, che era una domenica. A noi si è unito anche un altro viaggiatore in solitaria che vive negli Stati Uniti.

Questo è sicuramente uno dei tanti begli aspetti del viaggiare da soli: paradossalmente, conoscere chiunque.

SUPERARE LE PROPRIE PAURE E I PROPRI LIMITI

Anni è una donna forte, indipendente.

Viaggia da sola tutte le volte che può, quando sente la staticità del luogo che la circonda e quando ci sono pensieri che non riesce a controllare. Iraniana di origine, ha ormai lasciato la sua terra da qualche anno.

“Sono Anni, una ragazza, o forse sarebbe meglio dire una donna, che ha iniziato a viaggiare da sola cinque anni fa“.

Prima di allora, infatti, mi dice che di ostacoli ne ha dovuti affrontare molti, soprattutto mentali.

“Posso dire che soffrivo di molti problemi di salute mentale come il disturbo ossessivo compulsivo: se volevo fare un viaggio, anche di breve durata, portavo con me le lenzuola e anche la federa del cuscino. Avevo timore a dormire con altre persone o usare un bagno in comune”.

Di questa sua paura ne abbiamo parlato a un tavolino di bar, sedie rosse di plastica, sole all’orizzonte e voglia di condividere. Io le ho raccontato la mia storia e lei la sua. Sebbene abbia un compagno, spesso viaggia da sola, a smontare quelli che normalmente sono i pregiudizi del viaggio in solitaria. Un rapporto sano e di crescita, nella piena fiducia dell’altro.

L’INGLESE COME MEZZO UTILE

Anni mi dice poi che non era tanto brava in inglese a scuola, anzi non lo conosceva per niente perché di mettersi sui libri proprio non voleva saperne.

“Avevo paura di andare da sola in posti di cui non conoscevo la lingua e in cui non ero stata” .

Si mette a studiare però, dopo un matrimonio andato male, per poter viaggiare e riscoprire sé stessa, la sua libertà e la sua felicità, per rimettersi in gioco e stupirsi di nuovo. Impara l’inglese pian piano per poter comunicare.

“Ricordo molto bene quando ho lasciato l’Iran per andare a Dubai. Non sapevo l’inglese e conoscevo solo qualche parola e frasi semplici e brevi. Ero emozionata ovviamente, ma non riuscivo a comunicare con le persone, se ero troppo lontana dall’hotel entravo in panico, ero talmente timida che non riuscivo nemmeno a chiedere informazioni alla reception dell’hotel riguardo gli orari della colazione o altro”.

Il blocco di cui parla è durato un po’ e non è passato subito.

“A dire la verità quando sono tornata a casa dopo questo mio primo viaggio ho pensato di non voler mai più viaggiare perché non conosco le lingue degli altri Paesi, ma poi, ho iniziato a studiare inglese. Penso che sia la cosa migliore che io abbia mai fatto nella mia vita, si sono aperte molte porte e ho viaggiato in così tanti posti e tanti altri ancora mi aspettano”.

“In un primo momento non è stato facile ma ci sono stati dei vantaggi, come la sensazione di essere libera o godermi la compagnia di nuovi amici, uscire e andare in giro e ascoltare le loro storie. Sicuramente visitare luoghi nuovi e scoprire diverse culture. Se dovessi dirti quale sia stato il viaggio più bello che io abbia mai fatto, anche se è difficile da dire, ti direi Kenya e Cina a pari merito. Entrambe queste destinazioni sono molto diverse dalla mia terra natia, sia per luoghi, che per cibo e stile di vita. Io viaggio per conoscere meglio le persone, più sono diverse da me, meglio è!”.

“Adesso prendo sempre la palla al balzo per andare da qualche parte, non importa più dove io vada esattamente perché le cose che mi piacciono sono ovunque, devono solo essere nuove.”

“Trovo che la vita sia veramente preziosa e breve, voglio godermi tutti i momenti e per me viaggiare è la gioia più grande.”