Lisbona in 2 giorni: cosa vedere e cosa fare

Se pensi che non si possa visitare una città in pochi, pochissimi giorni, ti sbagli!

Basta persino un weekend (o meno – io ho passato 1 giorno e mezzo a Lisbona) e in questo articolo ti dico cosa fare e vedere nella capitale del Portogallo.

Perché visitare Lisbona? Perché è bellissima, si mangia bene, è fronte mare (che ci piace tanto), ci sono colori e odori che rimarranno per sempre impressi nella tua mente come rappresentazione del Portogallo.

Io sono andata in Portogallo per vedere le big waves di Nazaré e realizzare uno dei miei sogni più grandi, nonché di quelli presenti nella mia bucket list, ma di questa località per me incredibile te ne parlo in questo articolo.

Così ho organizzato un viaggio in Portogallo di sei giorni, di cui uno e mezzo passato a Lisbona, uno a Sintra e tre a Nazaré.

Qui ti dò dei consigli su come gestire una visita veloce nella capitale del Portogallo e vedere molte, moltissime cose.

Indice

Introduzione al mood

La prima cosa che mi sento di dire è: che bomba! Già in aereo ho sentito lo stomaco fare le capriole, ero felicissima di vedere il mare che mi emoziona sempre da matti, riconoscere il ponte rosso Vasco da Gama (conosciuto anche come ponte 25 de Abril) e finalmente atterrare in un luogo nuovo e mai visitato.
A Lisbona ho alloggiato in un ostello in centro, proprio sull’Avenida da Liberdade. Questo mi ha permesso di riuscire a raggiungere velocemente l’ostello dall’aeroporto perché ogni dieci minuti passa un autobus che ti porta su una delle vie principali della città, e di andare a piedi ovunque da quel punto di partenza. E no, non ho pagato tanto…dopotutto a questo servono gli ostelli mordi e fuggi!

Per i biglietti dei mezzi di trasporto basta avere dimestichezza con le macchinette automatiche e seguirne le indicazioni che si trovano anche in altre lingue, tra cui l’italiano. Un biglietto costa solo 1,60 euro (2 euro se acquistato sul bus) mentre esistono anche dei pass (di cui io non ho usufruito ma che sono utili per i viaggiatori alle prime armi) che vi promettono di usare i mezzi di trasporto quando vuoi e di avere delle riduzioni per i biglietti di entrata in alcune attrazioni selezionate.

Tornando a noi: io viaggio moltissimo entrando in contatto con le arterie principali del luogo che visito. Il primo giorno lo dedico all’osservazione, al godere delle vie e del chiacchiericcio della gente, ad ascoltare la lingua, a vedere i gesti che utilizzano, a carpirne odori, modi di fare. Entro nel mood. Arrivo in un luogo, inizio a camminare, mi piace fantasticare di vivere lì, entro nei supermercati e osservo la gente. Per questo il primo giorno è sempre un po’ una passeggiata chill, senza pretese, ma che mi dà sempre tantissimo.

Poi mi fiondo sul cibo.

Primo giorno a Lisbona, primo cibo su cui mi sono fiondata. Compro qualcosa da mangiare nei banchi del supermercato dedicati alle focaccette, calzoncini e roba al forno o fritta preparata in giornata. E infatti, seguendo il mio istinto, ho mangiato dei calzoncini fritti ripieni di polpa di granchio e gamberetti. Come spuntino. Alle 16.

Una volta soddisfatta della scelta culinaria, reinizio a camminare. Sono andata da Avenida da Libertade verso l’Elevador de Santa Justa e sono salita in cima per vedere il panorama mozzafiato di Lisbona al calar del sole. Molto suggestivo e sicuramente consigliato. Costo: 5 euro senza pass. In cima c’è anche un locale con tavolini a cielo aperto.

Il vero itinerario inizia adesso, per cui continua a leggere per prendere ispirazione!

Nel vivissimo del viaggio: l’itinerario del mattino

In ostello ho letto un cartello con su scritto “Martedì e sabato visite guidate gratuite ore 10:30“. Ho veramente apprezzato l’iniziativa e ho poi scoperto che a Lisbona è normale trovare dei tour gratuiti proposti dagli hotel/ostelli ma esiste anche un servizio online che ti permette di prenotare il tuo posto da turista-esploratore. Ti lascio qui il link, sebbene io abbia usufruito del tour del mio ostello, ma magari a te fa comodo: tour gratuito.

Cais da Colunas e Feira da Ladra

Di sabato mi alzo quindi prestissimo perché voglio partecipare alla visita di gruppo della città, ma voglio anche andare di fronte all’oceano da sola per ricaricare le batterie e poi andare alla Feira da Ladra, un mercatino dell’usato molto famoso in Campo de Santa Clara.

Attraverso quindi tutta Avenida da Libertade e vado dritta come un treno fino a Cais da Colunas (il Molo delle Colonne). Queste due colonne in marmo di fine ottocento si affacciano su fiume Tago e gli scalini sono stati calpestati da personaggi nobili, come la regina Elisabetta II.

Cais da Colunas

A me hanno dato una vibe stile colonne di Ercole, il mondo oltre, nuove prospettive o semplicemente l’inizio della mia vacanza e un attimo di respiro. Ho passato del tempo lì a guardare i giochi di acqua e i gabbiani in volo, per poi andare al mercatino vintage, raggiungibile in 20 minuti a piedi. Ho per caso ascoltato la canzone ” ‘O mare for ” percorrendo il lungomare, senza aver mai visto la serie? Sì. Sono poi arrivata in cima alla piazza. A proposito: Lisbona è piena di salite e discese.

Feticcio personale: amo i mercatini, mi piace parlare coi venditori, adoro le persone anziane che ci passeggiano e soprattutto trovo sempre libri usati che compro come souvenir.

Chicca: il murales che si trova in questa piazza è un murales di 864 metri nonché anche il più lungo della città, realizzato da Andre Saraiva.

Comprato un libro, vista la Chiesa di Santa Engràcia alle spalle del mercato, attraversato stradine suggestive, torno in ostello e aspetto in lounge Alex, il ragazzo che ci fa il tour.

Ora posso finalmente darti tutte le indicazioni che ti servono per una bella passeggiata a Lisbona. Lesss go.

Avenida da Libertade – Monumento aos mortos da Grande Guerra – Monumento dos Restauradores

Attraversando tutta Avenida da Libertade ti accorgerai di essere nella via dello shopping. Non mancano infatti negozi di lusso come Louis Vuitton e Prada per citarne alcuni, ma anche ristoranti di un certo livello e bar vari. Fu costruita infatti sul modello dell’Avenue des Champs-Élysées, a Parigi.

Avenida da Libertade non è solo questo però. Qui ci sono pavimenti molto particolari realizzati con la tecnica del mosaico (la pavimentazione è conosciuta come Calçada) e disegni astratti, la via è ricca di alberi e fontane ed è piacevole farci due passi. Nel mezzo di Avenida da Libertade si trova il Monumento aos mortos da Grande Guerra, un monumento commemorativo dedicato ovviamente ai caduti in guerra.

Proseguendo verso sud si incontra una piazza, la prima. Si tratta della Praça dos Restauradores dove spicca un obelisco al centro, omonimo della piazza. Ai lati, due statue di angeli, un maschio rappresentante l’indipendenza, e una femmina rappresentante la vittoria.

Chiesa di Sao Domingos – Piazza da Figueira – Ospedale delle Bambole

L’itinerario prosegue verso la Chiesa di Sao Domingos, a quanto pare una delle chiese più belle della città e sicuramente molto particolare. Costruita nel XVIII secolo, questa chiesa è unica nel suo genere: qui si svolgevano i processi della Santa Inquisizione e qui vennero condannati molti giudei alla morte. Sicuramente macabra per la sua storia, caratteristica che si conserva anche con il terremoto del 1755 e l’incendio del 1959.

Proprio quest’ultimo la rese poi particolare: gli interni della chiesa sono rovinati dall’incendio, sembra di essere all’interno di un luogo fatto di cera. Io non ho mai personalmente visto una chiesa del genere. Purtroppo è vietato far foto, ma se vai a Lisbona, passaci.

Dopo questa visita si prosegue ancora e svoltando a sinistra si arriva a Praça da Figueira (Piazza da Figueira).

Si tratta di una piazza ricca di storia ma cerco di farla breve: la statua al centro rappresenta il Re Joao I do Portugal che ha regnato dal 1385 al 1433. La statua è stata realizzata nel 1971. Attorno ci sono ovviamente bar, ristoranti, hotel…e anche dei tuk-tuk, mezzi di trasporto su tre ruote tipici dei paesi asiatici.

Ciò che ha catturato la mia attenzione in questa piazza è tuttavia l’Hospital de Bonecas (Ospedale delle bambole). Una chicca vera nel cuore di Lisbona, si tratta di un negozio di erbe medicinali fondato da Dona Carlota nel 1830. Dona Carlota era un’appassionata di artigianato, una donna tuttofare, e nel tempo libero riparava le bambole, tant’è che il negozio divenne famoso per questo. Nacque quindi l’ “ospedale” in cui i bambini mandavano a riparare le loro bambole del cuore. Ora si tratta di una realtà familiare gestita da non più di 5 persone, ma le bambole arrivano incredibilmente da tutto il mondo, persino dal Giappone.

Graffiti Fado Vadio

A questo punto ci troviamo nel quartiere Mouraria dove si sale su per l’Escadinhas de São Cristóvão per raggiungere una vista panoramica, uno dei tanti miradouro di Lisbona. Mentre si sale però c’è una fantastica sorpresa: il Fado Vadio, un murales realizzato da artisti del quartiere, omaggio ispirato al fado, musica di Lisbona considerata Patrimonio Mondiale Immateriale dell’Umanità. Questo è sicuramente uno degli spot di Lisbona da non perdere. Sulle pareti ci sono simboli (pane e vino sulla tavola), parole di canzoni, Fernando Maurício e Maria Severa.

Rua dos Cegos – Calçada da Amalia – Miradouro Portas das Sol

Siamo alla fine dell’itinerario del mattino e so già che ti starai chiedendo quante cose ho visto e come sia possibile…ma prometto, è assolutamente possibile. Lisbona infatti non è una città grandissima e tutte le attrazioni di cui ti sto parlando si trovano nella stessa area.

Passiamo quindi dal Miradouro a Rua dos Cegos. La casa nella foto a sinistra è probabilmente una delle più antiche della città, ha infatti 500 anni ed è sopravvissuta a terremoti e intemperie.

Nel vivissimo del viaggio: l’itinerario del pomeriggio

Nel pomeriggio ho lasciato i porti sicuri del tour gratuito (terminato) e mi sono mossa in città con Annie, una ragazza meravigliosa incontrata in ostello.

Arco della Rua Augusta – Mercado da Ribeira

Passiamo per l’Arco della Rua Augusta, dove ci uniamo per qualche minuto a ballare con i manifestanti LGBTQ+, e decidiamo poi di andare a vedere il Mercado da Ribeira, famosissimo, da non perdere. L’ho adorato per la vivacità del luogo. Ci si può sedere e mangiare ai tavoli semplicemente andando a chiedere ai banchi una volta deciso cosa si vuole provare. I prezzi MEH. Un po’ altini rispetto al resto della città.

Passate una/due ore così io e Annie ci dividiamo e io mi dirigo verso Belem. Per raggiungere questo luogo, conosciuto per la Torre di Belem e i pastéis de nata della storica pasticceria, si possono prendere il treno o il bus. Entrambe le soluzioni vanno bene, posto che in treno ci si arriva prima.

Belém è una zona iper tranquilla che si affaccia sul fiume Tago, conosciuta per l’offerta ristorativa a base di pesce e le case dalle piastrelle colorate. Ci sono prati verdi e monumenti storici, oltre alla famosissima cinquecentesca Torre di Belém e il Monumento alle Scoperte, a forma di vela. Una volta ammirata la Torre ci si può incamminare verso il Monastero dos Jerónimos, in stile gotico, e poi fiondarsi alla pasticceria Pastéis de Belém, rinomata per i dolci alla crema tipici del Portogallo. Probabilmente troverai la fila per entrare nel locale e sederti a un tavolino, ma se fai attenzione c’è un’altra entrata dedicata all’asporto: lì il servizio è veloce e la fila scorre. 3 pasteis del paradiso, 6 euro. Prendili, è un obbligo.

Cibo e dintorni

Ho mangiato molto poco a Lisbona (nel senso di giornate impiegate, perché sulle quantità non mi sono risparmiata).

Consiglio vivamente di prendere street-food, sempre, a ogni ora. Di avvicinarsi a questi carrettini, di gustare il cibo local.

Io ho poi mangiato in un luogo storico (mi piacciono proprio i luoghi aperti “nel lontano…”). Si chiama “Beira Gare”, vicino al Rocio, la stazione centrale e la piazza Dom João da Câmara. Il luogo è affollato, piccolo, casereccio e vivace. Il menù credo sia scritto in minimo 6 lingue, il che ti fa sospettare che sia turistico…invece no, cioè sì, ma comunque accanto a te ci saranno seduti altri portoghesi che mangiano in tranquillità, e altri che bevono birra al bancone del bar. Ovviamente non mi son fatta mancare il famoso baccalà (il bacalhau) servito abbondantemente con patate fritte, insalata con pomodori, cipolla e olive nere. Il piatto è così grande che non sono riuscita a finirlo (io finisco pure le gambe del tavolo, sono una buona forchetta). Direi che per il prezzo siamo a un po’ più di quello che spendo normalmente per una cena, ma “ci sta”. Ho pagato, con birra e caffè, intorno ai 23/25 euro.

Inoltre non ho foto che lo ricordino, ma assolutamente da mangiare, te lo giuro, il panino tipico che fanno qui: la Bifana. Si tratta di un panino con carne di maiale, quello che ti mangi volentieri alla sagra di paese, ma più succulento e più pieno, per la bellezza di soli 2,50/3 euro ovunque tu lo chieda.

Ok, il viaggio di un giorno e mezzo a Lisbona è finito…Se ne possono vedere di cose no?!

Non sottovalutare di viaggiare durante i weekend per staccare la presa, è terapeutico. Spero questa guida ti sia utile, bisous bisous!