Delle domande che più spesso ricevo quando dico che viaggio da sola questa rientra sicuramente nella top 5.

“Ma non ti annoi?”
Ci sono molte cose che potrei dire al riguardo ma inizio con questa letterina a cuore aperto.
È una domanda sicuramente lecita, e io quasi la trovo molto personale. Questa domanda mi fa capire paradossalmente molto della persona che ho davanti, e – mi scuso in anticipo con le persone che me l’hanno posta – mi fa anche molta tenerezza. Nel senso buono, ovviamente. Ti spiego perché.
La noia è un muro di mattoni, una nube nera, un leviatano presente nell’immaginario delle persone che non solo ti blocca dal viaggiare in solitaria, ma ti limita nella vita di tutti i giorni.
“Che ci vado a fare da solo?”, “No ma da solo al cinema non ci vado”, “Volevo fare una passeggiata ma sono da solo”…ti è mai capitato di pronunciare una di queste frasi?
Ti voglio svelare un segreto: la solitudine non è un male, abbracciamola!
La prima volta che ho ricevuto questa domanda, quella dell’annoiarsi, era relativa allo stare in casa da sola e non avere il bisogno di uscire. Un po’ mi ha sorpreso, ma ho subito compreso.
Io sono stata abituata fin da piccola a stare da sola perché mamma e papà lavoravano troppo e mia sorella è andata via di casa molto tempo fa. Non la trovo una cosa triste, la trovo una benedizione. Stare sola oltretutto mi permette di dare molto valore al tempo che dedico alle altre persone e che le altre persone dedicano a me.
Essere con “me, myself and I” (chi non coglie la reference deve studiare) non mi ha mai procurato nessun tipo di fastidio e anzi, spesso preferisco la solitudine alla compagnia di circostanza. A me piace stare con me stessa, so cosa mi piace e cosa non mi piace, so cosa farei e cosa non farei, mi permette di ricentrarmi se perdo l’equilibrio perché so come funziona la mia testa e so perfettamente come parla il mio cuore. Mi piace la sensazione di prendermi per mano e accompagnarmi a fare cose da sola, andare a cena da sola, andare al mare da sola, andare a un concerto da sola, VIAGGIARE DA SOLA.
Siamo estremamente abituati ad essere bombardati dalla presenza di stimoli attorno a noi, da voci, messaggi, presenze che poi quando tutto questo brulichio scompare e dobbiamo restare da soli con i nostri pensieri la cosa un po’ ci fa paura.
Bisogna ascoltarsi.
La noia, così come la solitudine, fanno parte delle condizioni della vita attraverso le quali tutti – chi più chi meno – siamo passati.
La nostra cara Treccani ci dice, e cito: “Condizione, transitoria o duratura, di insoddisfazione frustrante, di indifferenza inquieta e disaffezione dolorosa verso una realtà esperita come priva di significato.”
Questa inquietudine ce la portiamo dietro durante il viaggio.
Si ha paura magari del tempo che “non passa mai” stando da soli. Il problema non è la noia, il problema è come stai impiegando il tuo tempo. Rileggi la definizione della Treccani: realtà esperita priva di significato. Ma non siamo noi stessi a dare significato alle cose e ai momenti?
Sicuramente in viaggio da soli si ha una percezione del tempo diversa rispetto al viaggiare in compagnia (dove invece tutto è frenetico e ci sono tempi da rispettare – spoiler: non i tuoi).
Viaggiare da solo ti permette di prenderti il tempo per te stesso, di andare al tuo passo, di decidere per te stesso. Io lo trovo magnifico, geniale. Quando è stata l’ultima volta che ti sei concesso del tempo unicamente per fare cose che piace fare a te? Quando ti sei premiato con un’esperienza arricchente per l’ultima volta? Viaggiare da solo ti dà la possibilità preziosissima di entrare in stretto contatto con le tue emozioni più profonde, che possono essere legate a eventi del passato, a come ne sei uscito fuori, ai sogni del futuro e ai progetti che hai, ma soprattutto ti fa pensare al qui ed ora. Siamo qui ed ora.
Prendine atto e coscienza: sei in un posto non conosciuto, che puoi esplorare da solo, di cui puoi goderne le bellezze, puoi parlare con chiunque – dal barista alla persona che aspetta alla fermata del bus -, puoi mangiare quando vuoi, dormire quando vuoi, fare ciò che vuoi.
Ascoltati. E se il momento di noia arriva, non demonizzarlo, è normale e può capitare, tendigli una mano. Come tutte le percezioni, anche questa passa. Se non passa, vai a comprare le patatine fritte, quelle ti salvano sempre. E magari, lì mentre le ordini, conosci qualcuno con cui parlare e scambiare due chiacchiere – garantito.
