
Se vuoi sapere quali sono le tappe del Cammino portoghese che va da Valença do Minho a Santiago de Compostela, sei sull’articolo giusto.
Ti ho già parlato a grandi linee di cos’è il Cammino di Santiago e come affrontarne l’organizzazione (se non hai ancora letto la guida, la trovi qui).
In questo articolo ti spiego il percorso portoghese tappa per tappa e ti dirò come sono questi 124 km fino al raggiungimento della meta. Ti ricordo che per ottenere la Compostela ti basta percorrere 100 km, ma se vuoi farne di più, ovviamente è super possibile. In sostanza, puoi partire da dove vuoi.
La prima cosa da fare una volta scelto il percorso che si vuole affrontare è capire quali sono le tappe. Questo ci permette di calcolarne i km, cercare gli ostelli/le camere da casa e prenotare (anche se non è obbligatorio, puoi scegliere di cercare un posto letto una volta arrivato a destinazione).
Il mio Cammino di Santiago è stato molto sofferto sia a livello mentale che a livello fisico: difatti io non potrei e non dovrei fare grandi sforzi fisici. I medici mi hanno consigliato vivamente di non percorrere lunghe distanze e di non avere carichi addosso. Inoltre, alla partenza ero molto leggera e sicuramente non in forma.
Per questo ho organizzato il viaggio cercando di capire da casa quali fossero le tappe da raggiungere, e una volta capito in che posti sarei dovuta passare ho prenotato i luoghi in cui alloggiare di giorno in giorno. Avere tutto organizzato mi ha sicuramente permesso di non dovermi preoccupare dell’alloggio una volta arrivata in ogni tappa, e di pensare solo a stendermi sul letto e recuperare energia.
I pellegrini “navigati” viaggiano a vista e una volta arrivati in un luogo cercano un ostello o un albergo che sia libero. Insomma, si può fare un po’ come ci pare, non ci sono obblighi morali.
Io mi sono affidata a Booking per le prenotazioni e condividerò i dettagli dei luoghi in cui ho soggiornato bene.
Pronti allora? Via!
Indice
- Tappa 1: Valença do Minho – Tui
- Tappa 2: Tui – O Porriño
- Tappa 3: O Porriño – Arcade
- Tappa 4: Arcade – Pontevedra
- Tappa 5: Pontevedra – Caldas de Reis
- Tappa 6: Caldas de Reis – Padron
- Tappa 7: Padron – Santiago de Compostela
Tappa 1: Valença do Minho – Tui
La tappa 1 è una finta tappa che ho voluto aggiungere io nel mio percorso. Sono arrivata all’aeroporto di Vigo dopo uno scalo a Madrid. Era domenica e una volta uscita dall’aeroporto ho scoperto che non c’erano autobus attivi in circolazione. Ho quindi preso un taxi che mi ha portata alla prima tappa del mio pellegrinaggio. Il passaggio col taxi per mezz’ora di strada l’ho pagato 17 euro.
Valença do Minho non è la tappa ufficiale che si trova sulle guide di internet perché il percorso portoghese prevede il passaggio Rubiaes – Tui, e Valença do Minho è uno dei villaggi che ci si trova ad attraversare una volta intrapreso il Cammino. Se farai il Cammino ti accorgerai infatti che non si attraversano solo foreste, ponti, fiumi ma spesso ci si ritrova in stradine di paese molto caratteristiche dove i sorrisi abbondano e dove i pellegrini sono ben accetti e aiutati.
Quindi, nonostante questo fosse un paesino di passaggio, io volevo proprio partire dal Portogallo in maniera simbolica e attraversare il confine con la Spagna.


Valença do Minho è un vivace paesino portoghese con le vibes di cittadina turistica a pochissimi passi dal confine spagnolo. A dividere infatti Portogallo e Spagna c’è il Ponte Internacional Tui – Valença che dà una vista spettacolare sul fiume. Il confine geografico di queste due nazioni è stato deciso nel lontano 1886.
A Valença ho visitato l’Igresia Matriz de Valença e ammirato i bastioni settecenteschi della cittadella fortificata.
A soli 2,8 km c’è Tui, dove è cominciato davvero il mio pellegrinaggio.
Tappa 2: Tui – O Porriño
A Tui sono quindi arrivata nello stesso pomeriggio in cui tutto è cominciato. Ho alloggiato in un ostello in centro, Ideas Peregrinas, in cui mi sono trovata molto bene. Lenzuola pulite e profumate, bagni immacolati, prese elettriche ovunque e posizione ottima.
Ho messo la sveglia alle 5 e all’alba (anche prima dell’alba a dire il vero, perché il sole è sorto intorno alle 7:30/8) sono partita per la tappa seguente: O Porriño. Prima di lasciarmi Tui alle spalle ho fatto una camminata per rivedere la cattedrale di Santa Maria, spettacolare. Ho anche scoperto che oltre a me, al buio, non c’era anima viva, motivo per cui questo sarà uno dei pochi giorni in cui parto così presto.
I km che dividono Tui da O Porriño sono 18,7 e il percorso è molto confortevole, senza difficoltà, e molto ben segnalato. Si entra nel vivo del pellegrinaggio attraversando foreste, camminando accanto a vigneti e intravedendo casette tipiche del paesaggio di campagna.


Tappa 3: O Porriño – Arcade
Qua ho fatto la splendida. Il percorso prevede una tappa intermedia che io ho saltato, Redondela, andando direttamente nella cittadina successiva, Arcade. Ho percorso quindi 23 km, al posto di dividerli. Col senno di poi avrei sicuramente proseguito con calma fermandomi a Redondela, ma tant’è.
Il percorso non presenta particolari difficoltà, ma c’è un tratto di strada tra l’Albergo pubblico di Mos e la cappella di Santiaguiño che ha un dislivello di 145 metri con salite pronunciate per la bellezza di 3 km e delle discese che a lungo andare affaticano. Se non si è allenati a camminare sotto il sole con i kg dello zaino sulle spalle, un pochino la si sente. Io ad esempio mi sono beccata qui tendinite e vesciche. Ma non preoccuparti perché se segui i consigli che ho dato nell’altro articolo, non avrai problemi!
A compensare lo sforzo fisico c’è però il paesaggio meraviglioso, incredibilmente magico da percorrere lungo i fiumiciattoli.
Attraverserai i boschi dove sicuramente incontrerai Maria, una ragazza che suona la cornamusa lungo il percorso. Prenditi del tempo per sederti e ascoltare la sua musica che si diffonde tra gli alberi, l’anima ringrazierà.


La cittadina di Arcade profuma indubbiamente di oceano ed è conosciuta come “capitale delle ostriche”. Le caratteristiche biologiche di questo punto particolare della Spagna a quanto pare renderebbero le ostriche particolarmente gustose e uniche.
Purtroppo io sono arrivata ad Arcade sfinita, sotto il temporale, con i piedi distrutti e tanta voglia di dormire e prendermi cura del mio corpo, per cui non ho goduto del paese come nelle altre tappe.
Ad Arcade ho lasciato il mio ramo-bastone che ho trovato nelle foreste e con cui mi sono fatta strada (nb.: sono partita senza i bastoncini da trekking ma le salite mi hanno obbligata ad appoggiare il peso su un supporto), non so per quale motivo, sentivo di doverlo lasciare qui, così ho salutato il mio compagno di viaggio e l’ho poggiato su una panchina, magari in attesa del prossimo pellegrino che ne avrebbe avuto bisogno. Me ne sono pentita? Decisamente sì, nelle tappe seguenti. Ma ormai il mio caro vecchio baluardo era sotto i cieli di Arcade.
Tappa 4: Arcade – Pontevedra
Parto dalla fine: ho amato Pontevedra. Si capisce immediatamente di trovarsi in una città e non più in piccoli paesi. I suoi introiti sono chiaramente basati sull’economia mercantile e la tradizione marittima. Al centro della città si trova la piazza España, bella, pulita e verde, su cui si affaccia l’elegante Municipio che è possibile visitare. Si snodano poi viuzze e vicoli caratteristici che ti portano in piccole piazzette popolate da gente allegra e ragazzi, e dove si può bere una birra in tranquillità.

Io ho avuto personalmente il tempo di visitare la chiesa convento di San Francisco costruita tra XIV e XV secolo in stile gotico, con giardino annesso estremamente curato e ricco di roseti, la Basilica di Santa Maria Maggiore del XVI secolo, il Museo di Pontevedra (prima conosciuto come Museo nazionale di Pontevedra) al cui interno ci sono sezioni dedicate alla pittura, scultura, arti decorative, archeologia.
Dulcis in fundo, qui ho alloggiato in un altro ostello top proprio al centro, lo Slow City Hostel. Il proprietario, un uomo giovane sulla quarantina, vedendomi dal balcone ha iniziato a salutarmi con la mano e a gridare “Jennifer, right?!”.



Tappa 5: Pontevedra – Caldas de Reis
Da Pontevedra a Caldas de Reis ci sono altri 23 km. Da qui in poi ci sono praticamente sempre galli che cantano al mattino. In tutta onestà, per me non è elemento di disturbo, anzi, me ne rallegro. Di Caldas de Reis il primo ricordo è la mole infinita di ciclisti che passano, i vecchietti seduti al bar, la vita lenta di paese.
Trattandosi di un comune di pochi abitanti, non ci sono tantissime attrazioni da vedere, ma comunque qualcosa la si trova e infatti ti segnalo ciò che c’è: la Iglesia de Santo Tomaso Becket, il Ponte Romano su cui si passa necessariamente perché lo prevede il Cammino, le fontane termali romane.

Ciò che mi è piaciuto di Caldas de Reis è sicuramente il verde lussureggiante dell’ambiente intorno, il tempo che mi sono concessa per passeggiare e sedermi sulla Carballeira de Caldas de Reis. Quest’ultimo è un parco sulle sponde del fiume Umia dove ci sono bizzarre panchine a forma di foglia e fontanelle.


Tappa 6: Caldas de Reis – Padron
La tappa Caldas de Reis – Padron prevede un percorso di 18,8 km di media difficoltà. Arrivata a questo punto stavo pregustando già l’arrivo, consapevole che questa fosse la penultima tappa da percorrere. A Caldas de Reis ho lasciato che il mio zaino fosse spedito dal servizio Tuitrans di cui vi ho già parlato in questo articolo, per riuscire a recuperare un po’ le forze.



Questo tragitto prevede un tratto rurale iniziale molto tranquillo, costellato dalla presenza del fiume Bermaña, quercie ed eucalipti. Ci si imbatte in diversi paesini: Lavandeira, O Campo, Gorgullón, Casalderrique, Casal de Eirigo, O Pino fino ad arrivare finalmente sul. Monte Albor lungo il fiume Valga. Si prosegue ancora attraversando altri villaggi e fiumi, uno dei quali è il fiume Sar, lo stesso fiume attraverso il quale – si dice – i discepoli di Santiago sbarcarono con le spoglie dell’Apostolo.
A Padron ho voluto prendere una camera in B&B, il Casa da Aldea, un po’ lontano dal centro ma immerso nella natura. Qui mi sono decisamente sentita coccolata e ho avuto tutti i comfort di cui avevo bisogno.

Tappa 7: Padron – Santiago de Compostela
L’ultimo sforzo è sempre il più duro a livello fisico, ed è per questo che qui sarà la mente a guidarti. Padron – Santiago de Compostela sono 25,5 km. Sono tanti ed è il tratto di strada più lungo dalla partenza. A questo punto sarà l’adrenalina a entrare in gioco. Io in questo tratto ho pianto tantissime volte, per il dolore fisico, per il fatto di non vederne la fine, per i pensieri che mi frullavano in testa.
Eppure, alla fine ci sono arrivata a Santiago.
Quando si intravede la città in lontananza quasi non ci credi, sembra un’oasi nel deserto. Alle porte della città, si imbocca Rua do Franco, una strada iper trafficata di Santiago, ricca di tapas bar e negozi di souvenir. La meta ultima è piazza Obradoiro, una piazza grande, dove i nostri compagni di viaggio provenienti da diverse parti del mondo e che hanno percorso altri itinerari stanno già festeggiando.
Ora puoi rilassarti, goderti la città, visitare la Cattedrale e essere fier* di te stess*.
Sicuramente il Cammino di Santiago ci lascia senza fiato, con gli occhi pieni di bellezza e il cuore in pace.
